Descrizione

I “Centri anticamorra” sono edifici inseriti fra i ruderi del tessuto antico di Napoli con l’obiettivo di arginare l’illegalità abbattendo la ghettizzazione. L’arma adottata per questi “Fortini dell’intelligenza” è l’architettura moderna intesa in un’accezione profondamente napoletana che trova tutto ciò che gli necessita, dalle misure al linguaggio ed alla tecnica, all’interno della sua tradizione e dei suoi mezzi. È cioè una modernità autentica, posta a servizio di ogni tema e di ogni luogo per continuare in coerenza il racconto in pietra dell’unica città al mondo che può attestare venticinque secoli di testimonianze moderne.
Sandro Raffone, nato a L’Aquila nel 1946, è vissuto in Eritrea prima di adottare la cittadinanza napoletana. Architetto-costruttore, è professore Ordinario di Progettazione Architettonica.
Ha scritto:
“Sverre Fehn architetto del paese dalle ombre lunghe” (in coll.) 1993.
“Protopiro e Didascalo ovvero il confronto fra le ragioni di verità scientifica con i diritti di varietà fantastica raccontato da Giovanbattista Piranesi” 1993;
“Napoli, 5 architetti” (in coll.) 1996;
“Una panchina non e’ un bombardiere” 1997;
“Resistenze – Frammenti di architettura di pietra, terra, luce e aria” 2000;
“Napoli – il tema della doppia facciata” 2000;
“La casa di Abramo – aula di preghiera e centro di incontro cristiano islamico a Napoli” 2007.
“Eritrea Razionalista” , 2010
“Altre parole nel vuoto”, 2010.
Gianluca Di Vito, nato a Napoli nel 1967, ha deciso di non vivere a Napoli e fare il pendolare. Dopo i viaggi di studio a Berlino, Amman e Los Angeles, è stato professore a contratto presso la facoltà di Architettura di Napoli per i sette anni consentiti dal regolamento di ateneo. Rifiutatosi d’insegnare da precario, concentra la sua attività nel mestiere di architetto e nella narrativa.
Ha pubblicato: “La misura è un’opinione”, 2009.