Descrizione

Due cercatori di terre: due naufraghi o due esploratori condannati a confutare con le loro evidenze le obiezioni di geografi guidati solo da abitudini di esperienza e di pensiero. Questo potrebbe significare intendere Kant e Husserl come variazioni filosofiche delle vesti strappate di Robinson Crusoe.
A partire da questo pretesto letterario, i due saggi che compongono il volume intendono riflettere, come in un gioco di specchi, le posizioni reciproche di criticismo e fenomenologia sul nesso tra esperienza, mondo e ragione. Ne risultano il canto e il contro canto delle due voci della filosofia trascendentale, che sotto forma, rispettivamente, di geografia e di geometria, si rincorrono per costruire quello spazio del mondo a cui resta ancora vincolata la modernità dell’umano.