Descrizione

La storia della misura e dei suoi strumenti è ben più ampia di quella della scienza: è storia materiale e delle idee, degli strumenti e delle macchine, delle arti e della medicina, dei commerci e delle navigazioni. L’arte della misura, la metrica, è infatti quel tentativo di misura in cui la conoscenza del mondo naturale è ogni volta impegnata. Tentativo inevitabilmente ambiguo ed oscillante che attraversa l’intera vicenda del pensiero occidentale. I contributi che compongono questo volume muovono dallo Husserl di Gottinga, in cui i primi abbozzi di una teoria dell’esperienza e del pensiero sono connessi alle domande della conoscenza naturale, alla determinazione del suo linguaggio ed alla formazione dei suoi concetti. Uno Husserl che – nella malinconica ricerca dell’unità di quei problemi, e di se stesso con quei problemi – trova il proprio centro nella stessa nozione di misura e nell’esperienza che di essa si fa, la Meßkunst, l’arte della misura, appunto. Attraverso un insistito confronto con la tradizione filosofica moderna di Hume e Kant, e con quella antica di Platone e Aristotele, ma anche con l’epistemologia contemporanea di Schlick e Carnap, Whitehead e Popper, si tenta così non certo di ricomporre una fenomenologia della natura, ma almeno di fare luce su una relazione – quella con la cosa naturale – a cui è appeso il Göttingen-Projekt e la formazione della fenomenologia come filosofia trascendentale. Come filosofia della misura.