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365 giorni da ricordare tra celebrazioni e commemorazioni. A un passo da voi racconta ai bambini la favola della vita. Attraverso le giornate speciali li accompagna lungo un percorso che li porterà ad affacciarsi sul mondo degli adulti. Nasce da un’autrice che è anche educatrice e giornalista, e che nella sua scuola raccontafavole su temi scottanti come la violenza sulle donne o la giornata della memoria. O temi che abbracciano il mondo del sociale: la giornata dei diritti dei bambini o della gentilezza. O che puntano ad esaltare la diversità: i calzini spaiati. E ancora che guardano da altre prospettive le “feste” dedicate ai nonni, ai papà, alle mamme. La giornata della festa dell’albero che coincide con quella della Tv. Le tre giornate della merla. La giornata dello studente. Tutte animate da personaggi che parlano il linguaggio dei bambini, ma che al tempo stesso lo riempiono di colori, di sfumature, di arcobaleni, di albe e di tramonti. A un passo da voi è luce che illumina il buio, è speranza che s’insinua nella delusione. È il sunto della nostra società raccontata ai bambini, tra quello che siamo stati, quello che siamo e quello che vorremmo essere. È il sogno di un bambino e dell’adulto che sarà. A un passo da voi è il sogno di un adulto che non ha mai dimenticato di essere bambino. SONIA LIBICO Giornalista, esperta di comunicazione, scrittrice, insegnante e coordinatrice della scuola dell’infanzia paritaria “Biricchinopoli” di Catanzaro, asilo nido autorizzato e scuola materna paritaria. Biricchinopoli è un modello innovativo applicato, il primo asilo bilingue (italiano e inglese) nel capoluogo di regione. In questo ambiente l’autrice ha utilizzato le favole come strumento pedagogico per trattare con i piccoli argomenti da adulti, con l’obiettivo primario di creare coscienze civiche fin dalla tenera età. -
Cosa può unire Marcel Proust, maestro dell’interiorità e della memoria, e Ian Fleming, padre del più iconico agente segreto della cultura pop? In Alla ricerca dell’Agente perduto, Francesco Bellofatto traccia un ponte originale tra due universi apparentemente lontanissimi, proponendo un confronto colto, ironico e sorprendente tra l’“uomo ferito” della Recherche e l’“agente letale” con licenza di uccidere. Attraverso una lettura simbolica e psicologica della saga cinematografica di James Bond – in particolare quella interpretata da Daniel Craig – Bellofatto individua rimandi proustiani, freudiani e nietzschiani che rivelano la profonda stratificazione culturale del mito di 007.
Francesco Bellofatto è giornalista professionista, docente universitario ed esperto di comunicazione culturale. Ha diretto redazioni, emittenti, festival e uffici stampa per istituzioni di rilievo come il Teatro di San Carlo, la Mostra d’Oltremare, il Festival Pucciniano. Scrive per le riviste de Il Sole 24 Ore, fa parte del Coordinamento dei Comunicatori della Cultura (3C) e presiede la Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. È autore del saggio Bondology, dedicato all’immaginario di James Bond, e di altri studi sull’economia della cultura e le dinamiche sociali.
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L’Endocrinologia pediatrica nasce come disciplina specialistica solo dopo che la Pediatria acquisì autonomia scientifica e didattica a partire dai primi decenni del Novecento. La nascita di questa sub-specialità fu facilitata dagli studi pionieristici di James Gamble, che tra il 1919 e il 1923 esplorò l’equilibrio idro-elettrolitico e acido-base, e dalle ricerche di Lawson Wilkins a partire dal 1935, che fondarono le basi dell’Endocrinologia pediatrica moderna. L’attenzione all’Endocrinologia pediatrica in Italia, con un focus particolare sulle turbe della crescita e della pubertà, si consolidò a Napoli negli anni ‘70 grazie al lavoro di Enrico Tatafiore, che istituì il primo Centro di Auxologia del Sud Italia. Questo volume ripercorre le tappe storiche e gli sviluppi clinici della disciplina, evidenziando il contributo fondamentale di figure illustri come James Gamble, Lawson Wilkins e Enrico Tatafiore, nonché il contesto napoletano che ha avuto un ruolo cruciale nell’affermazione dell’Endocrinologia pediatrica.
SALVATORE DI MAIO è pediatra endocrinologo e auxologo, primario ospedaliero emerito presso la AORN Pediatrica “Santobono-Pausilipon” di Napoli. Laureato nel 1973, ha completato la sua formazione sotto la guida di noti specialisti come i professori Salvatore Auricchio, Armido Rubino e Marco Minozzi, perfezionandosi in Endocrinologia pediatrica con il professor Alfred Tenore. Ha sviluppato significativi studi sull’ipotiroidismo congenito e sull’ipogonadismo, e ha contribuito al trattamento dei problemi neuro-endocrini presso il “Santobono”. Nel 2000 è diventato Direttore della Struttura Complessa di Auxologia e Endocrinologia della AORN “Santobono- Pausilipon”. Nel 2024 ha ricevuto il titolo di “Saggio della Pediatria” dalla Sezione Campania della Società Italiana di Pediatria. -
Il bullismo e la sua versione cyber nel nostro paese sono piuttosto diffusi e rappresentano ormai una vera emergenza. Secondo il Report OMS Europa del marzo 2024 il 15% degli adolescenti ha subìto atti di cyberbullismo. Un aumento rispetto al 2018, dal 12% al 15% per i ragazzi, dal 13% al 16% per le ragazze. Ed è probabile si tratti di una sottostima. La rete oggi ha profondamente mutato il tradizionale bullismo, amplificandone la portata,sia nel tempo che nello spazio,con gravi conseguenze anche sulla salute. Infatti, un uso non consapevole della rete può provocare danni fisici e psicologici anche gravi. Inoltre, ciò che preoccupa è l’uso sempre più precoce degli smartphone, se si pensa, per esempio, alla possibilità di delegare all’intelligenza artificiale la lettura di fiabe per far addormentare i bambini, anche in tenerissima età. Un’ipotesi, quest’ultima, inutilmente deleteria considerando che nessuno strumento tecnologico, per quanto sofisticato, potrà mai sostituire il ruolo svolto dalla voce della mamma per la crescita dei bambini. È necessario allora trovare un terreno culturale comune per un nuovo approccio all’educazione digitale, un lavoro difficile, certo, ma necessario, perché ci saranno, in un futuro non lontano, altre tecnologie, più potenti e più invasive che influenzeranno la vita quotidiana non solo degli adolescenti, ma anche dei bambini più piccoli. PAOLO SIANI pediatra, è primario di pediatria all’ospedale Santobono di Napoli, è stato parlamentare nella 18 legislatura e vice presidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza, è stato presidente dell’associazione culturale pediatri. Fa parte del consiglio direttivo della fondazione Giancarlo Siani ed è il responsabile del tavolo infanzia del Comune di Napoli. -
Da qualche parte tra Posillipo e l’eternità non è un’autobiografia né un saggio. È una piccola giostra di episodi, personaggi, pensieri e guizzi, tra ironia e tenerezza, tra Posillipo e i decumani, tribunali e salotti, calcoli e intuizioni sentimentali. Un viaggio partenopeo e universale insieme, che attraversa la vita di un uomo che ha vissuto senza freni a mano tirati: tra cattedre, carte bollate, sopralluoghi, sogni, amicizie vere, vicoli pieni di umanità, tufi assolati, notti insonni e risate da bar. Si passa dalla valutazione di un fabbricato al profumo delle zagare, da una fondazione finanziaria a una trattoria colorata, da un’aula universitaria alla “scalinatella” illuminata di luna. Ma soprattutto, si passa dentro la consapevolezza gentile che la felicità si nasconde nelle distrazioni buone e nei sorrisi condivisi. Un libro da leggere come si ascolta un amico sincero e profondo. Uno che ha vissuto e che ha ancora voglia di raccontare. Con un caffè, un limone in mano e il mare negli occhi.
Vincenzo Del Giudice, classe 1963, ingegnere e professore universitario, ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche e professionali. In questo libro, però, mette da parte le formule per raccontare (e raccontarsi) con la leggerezza di chi ha preso la vita sul serio… ma non troppo. Sessant’anni e più vissuti tra rigore e cuore, tra numeri e relazioni, tra l’arte del mestiere e l’arte di vivere.
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Relazione Introduttiva: Rosa Anna Genovese
Saluti Istituzionali: Marella Santangelo, Maurizio Di Stefano, Grazia Tucci, Ambra Giglio.
Saggi di: Cristiana Achille, Andrea Cabrucci, Massimiliano Campi, Erminio Paolo Canevese, Antonio De Simone, Francesco Di Stefano, Francesco Fasssi, Lidia Fiorini, Rosa Anna Genovese, Luigi Fusco Girard, Federica Maietti, Eva Savina Malinverni, Luca Rossato, Grazia Tucci.
Il Comitato Scientifico Italiano ICOMOS ‘ Documentazione del Patrimonio culturale’ (omologo di quello Internazionale ‘Heritage Documentation -CIPA’), fondato nel 2011, prosegue il suo percorso di crescita nel solco tracciato da Roberto Di Stefano attraverso il costante e proficuo confronto multidisciplinare tra importanti esperti, professionisti e giovani ricercatori, come testimoniano gli avanzamenti culturali ed i rilevanti contributi scientifici pubblicati in questo volume.
Il tema dell’evento, svoltosi a Napoli, il 5 aprile 2025, nella Sala Vasari del Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi è stato: ‘Documentazione digitale e contributi multidisciplinari per la conservazione ed il restauro del Patrimonio culturale verso uno sviluppo umano’.
Il Convegno ha avuto come obiettivo quello di sviluppare, attraverso il confronto multi ed interdisciplinare, azioni per la conservazione, il restauro, la tutela e la valorizzazione del Patrimonio culturale, favorendo l’equilibrata transizione, digitale ed ecologica, e promuovendo opere per lo sviluppo, sociale ed umano, a beneficio della Comunità e delle attuali e future generazioni.
L’evento è stato promosso con i Patrocini : del Comitato Italiano ICOMOS (International Council on Monuments and Sites); del Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’; dell’Università degli Studi di Firenze (DICEA); dell’Università Politecnica delle Marche (DICEA); dell’Università degli Studi di Ferrara (Dipartimento di Architettura); della Società MicroGeo; della Società Virtualgeo s.r.l.; del Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi in Napoli.
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In questo saggio provocatorio e profondamente umano, si indaga il delicato equilibrio tra giustizia e potere, tra colpa collettiva e responsabilità individuale. Senza alcuna intenzione di assolvere i crimini del Nazismo, l’autrice solleva un interrogativo scomodo ma necessario: può una giustizia esercitata solo dai vincitori definirsi davvero imparziale? Attraverso la lente del dopoguerra e dei processi di Norimberga, il testo invita a riflettere su un termine tedesco intraducibile – Fremdschämen – che esprime la vergogna provata per le azioni altrui, e che ben descrive lo smarrimento morale di un’intera nazione dopo l’orrore. Ma lo sguardo si allarga: chi giudica i crimini di chi ha vinto? E cosa ci insegna davvero la storia delle guerre, se non che troppo spesso esse nascono non per ideali, ma per sete di potere e interessi economici? Un richiamo lucido e appassionato alla responsabilità politica e alla necessità di un’etica condivisa tra i popoli, affinché la pace non resti un’utopia e la democrazia non si riduca a una parola vuota.
Anna Elisabetta Graziano è nata a Napoli il 4 settembre 2006 e attualmente frequenta il quinto anno del liceo classico. Durante il percorso scolastico ha sviluppato una forte passione per la filosofia e la storia, che continuano a suscitare in lei profonda curiosità. Fin da piccola ha mostrato grande interesse per la lettura, la scrittura, il disegno e la fotografia. Questo saggio rappresenta il suo esordio editoriale, frutto di un lavoro di riflessione coraggioso, critico e maturo.
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Gianburbero è l’uomo più temuto nel paese. Quando nasce suo figlio esprime il suo più grande desiderio: da grande dovrà essere più bravo … anzi no più cattivo di lui. Suo figlio, però, mostra da subito un grande difetto. È gentile e, soprattutto, ama studiare. Gianburbero si impegnerà per cambiare il figlio ma i suoi insegnamenti si riveleranno buffi quanto inutili. Seguirà un paradossale rapimento, a opera di Gianburbero di un bambino figlio del macellaio del paese, ma gli esiti saranno tutt’altri rispetto a quelli auspicati dal goffo criminale. Suo figlio, non solo salverà la situazione dimostrando come sia possibile cambiare rispetto al contesto di appartenenza, ma imparerà anche a leggere e scrivere grazie all’amicizia con il bambino rapito. Il finale è a sorpresa e confortante, come nei più bei cartoni animati o nelle canzoni per bambini. Lo stile è allegro, leggero, giocoso e pieno di insegnamenti di vita e mai a senso unico: vanno dai padri ai figli ma ancora di più dai figli ai padri. Che sanno insegnare bene quanto ci sia modo e speranza per essere migliori.
CARMINE SPERA è nato a Castellammare di Stabia il 28 marzo 1969. Dedica gran parte del suo tempo libero alla scrittura e alla composizione musicale rivolta al mondo dell’infanzia. Dal 2010 a oggi ha composto molti brani che hanno partecipato allo “Zecchino d’oro” trattando argomenti molto delicati come gli stereotipi di genere (Un principe Blu), il riciclo dei rifiuti (Bartolo il barattolo) e la dislessia (L’ Anisello Nunù che sul canale you tube ha superato 100 milioni di visualizzazioni). Nel 2022 è tra gli autori del brano “Bla bla bla” che ha rappresentato l’Italia al Junior euovison contest svoltosi in Armenia e trasmesso in Eurovisione. Nel 2013 si classificò secondo alla X edizione del concorso letterario nazionale “il Racconto nel cassetto” per la sezione racconti per ragazzi con “Shirikirikiri Mago Arturo e la sua formula magica” pubblicato da Edizioni Cento Autori. Nel 2015 la casa editrice Eli La spiga pubblica il racconto Topodomani”, che sottolinea l’importanza dei punti di vista e del mettersi nei panni dell’altro. -
Romanzo storico ricco di suspance e informazioni scientifiche in cui i personaggi vivono vicende fascinose e paradossali tratte dalla cronaca vera del periodo della Seconda Guerra Mondiale con le sue leggi antisemite. Il protagonista principale è Oscar D’Agostino. Tra i ragazzi di via Panisperna, fu il chimico il cui contributo fu cruciale nelle ricerche nucleari e, in particolare, in quella che fu accertata essere la prima fissione nucleare. Fu, insomma, uno dei firmatari di un brevetto che costituì l’atto di nascita della bomba atomica. Il suo nome rimase poco noto al grande pubblico, oscurato dai Nobel Fermi e Segrè e dalle misteriose vicende di cui furono protagonisti Pontecorvo, espatriato in Russia, forse una spia, e Majorana, scomparso nel nulla. Lo stesso D’Agostino fu figura enigmatica. Fondamentale il suo lavoro da chimico negli esperimenti che portarono alla scoperta dei neutroni lenti, base della fissione nucleare. Il boy scout dell’Era Atomica non ottenne mai il giusto riconoscimento scientifico, e il merito di aver agevolato, sventando un’operazione della polizia politica segreta del Regime, la fuga di Enrico Fermi e della moglie ebrea Laura Capon in USA per le leggi razziali. Al Chimico dei Fantasmi, quasi un nome in codice, di copertura, si rivolsero i servizi segreti inglesi che indagavano su Bruno Pontecorvo. E lo stesso Mussolini, nel ’43, per avere l’Arma Segreta che avrebbe mutato l’esito della Guerra. Come un Fantasma D’Agostino si muove nelle ombre della storia.
Salvatore Biazzo, ha lavorato cinque anni al Roma e oltre trent’anni in Rai, da inviato speciale e da capo redattore. Ha collaborato a Tutto il Calcio…, a 90° Minuto, alla Domenica Sportiva, a Uno Mattina, Cronache Italiane, Tg1 Speciale, Tg2 Dossier, Mediterraneo, a Neapolis su Tg3, di cui fu co-fondatore. Tra i suoi libri, Il mio Napoli (Rai Eri), La lingua Trasmessa e Telecomunicare (Ferraro Editore), Il Dizionario del Giornalista (Rubbettino – Collana Scientifica Università di Salerno), Come sopravvivere al concorso Rai e Diego 60 d.D (Guida Editori) e Biagio Agnes, un giornalista al Potere (Rai Eri). È stato docente a contratto alla Scuola di Giornalismo all’Università di Salerno. Tuttora opinionista in Radio e Tv..