Descrizione

L’approccio proposto in questo volume segue quello già pubblicato per il centro antico di Napoli. Si colloca tra gli studi sui prezzi edonici nelle aree urbane e riguarda l’impatto sui prezzi delle abitazioni generato dagli edifici d’interesse storico-artistico nel quartiere di Chiaia. Questo quartiere ricade nel centro storico napoletano che, per il suo valore universale, è inserito nella lista dei siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio culturale mondiale.

L’applicazione del metodo edonimetrico si basa sulla risoluzione di modelli di regressione multipla lineare che correlano i prezzi delle abitazioni alle caratteristiche. In tal senso, si analizzano le interdipendenze tra il mercato immobiliare ed alcuni caratteri del patrimonio architettonico di Chiaia, distinguendo le unità residenziali compravendute. Il divario tra i prezzi delle abitazioni, in fabbriche dotate o prive di “qualità storico-artistica”, permette di determinare il prezzo marginale implicito di questa qualità, ovvero il suo prezzo edonico.
Gli edifici ubicati nel centro storico, dichiarati d’interesse particolarmente importante e vincolati ai sensi del D.Lgs. 42/04, producono esternalità positive per coloro che vi abitano e incidono sull’ambiente circostante. A questi edifici ed allo spazio ad essi esterno corrisponde una caratteristica aggregata che eleva le prestazioni e i prezzi delle abitazioni.
L’area di Chiaia e il centro antico sono due zone ricche di risorse culturali: lʼuna con unʼedilizia più recente, lʼaltra con unʼedilizia più antica. I palazzi vincolati ivi esistenti sono il prodotto della creatività di portatori non ordinari di una cultura architettonico-urbanistica consolidata e rinnovatasi nel tempo. In particolare, le fabbriche di Giulio Ulisse Arata in via Filangieri/via dei Mille, il castello Aselmeyer di Lamont Young al corso Vittorio Emanuele, villa Lucia al parco Grifeo, il palazzo Cellamare in via Chiaia, sul declivio delle Mortelle, la palazzata borbonica alla Riviera, concorrono, insieme ai lineamenti naturali, a rendere più attraente il paesaggio urbano nell’area di Chiaia ed a rappresentarne l’identità e l’unicità. Dall’analisi dell’insediamento e del suo patrimonio di eccellenza emerge l’immagine dell’abitato e si estraggono i segni da salvaguardare e trasmettere alle nuove generazioni

Mario Guarino, ingegnere, è docente di Estimo presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Afferisce al Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali.