Descrizione

Una piccola comunità di monaci benedettini  costretti ad abbandonare il casale di Barra e ben disposti a trasferirsi a Chiaia, il più ambito tra i borghi della Napoli vicereale.

Un notaio della Corona determinato a legare il proprio nome a una influente istituzione religiosa.

Un affermato regio Architetto perennemente alla ricerca di nuove e sorprendenti soluzioni spaziali.

Un avvocato giunto da molti anni in città, deciso ad acquistare un malandato complesso religioso da destinare ad abitazione per sée per la sua famiglia.

In ultimo, un ostinato sacerdote risoluto a restituire una spoglia cappella privata ai fedeli di un quartiere considerato ‘troppo borghese’.

Sono questi i principali protagonisti delle travagliate vicende del monastero di S. Benedetto fondato nel 1625 lungo l’attuale salita dell’Arco Mirelli, ricostruite con l’ausilio di un nutrito apparato iconografico e di inediti documenti d’archivio che gettano finalmente luce, in particolare, sull’elegante chiesa a pianta ellittica progettata agli inizi del Settecento da Arcangelo Guglielmelli. Dismesso nel 1807, il monastero sarà gradualmente trasformato in un grande edificio residenziale; la chiesa, sfuggita fortunosamente alla demolizione, sarà invece donata alla Curia nel 1920 ed elevata a parrocchia nel 1927.

 

Giuseppe Pignatelli (Napoli, 1974) è Ricercatore in Storia dell’Architettura presso il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’. Le sue ricerche e le sue pubblicazioni vertono principalmente su temi di storia urbana tra XVII e XIX secolo (con particolare riferimento alla città di Napoli e ai centri minori del Regno) e sulle trasformazioni del paesaggio nel Mezzogiorno d’Italia fra Otto e Novecento.
Tra i suoi ultimi lavori: Come una città separata. Chiaia da borgo extramoenia a quartiere borghese (2014); Prima del mito. Il viaggio di Pasquale Mattej nelle isole Ponziane (2017); Palazzo Nobile a Chiaia. Un poco noto episodio di edilizia residenziale tra Cinque e Ottocento (2017); ‘Infettare questi pacifici abitanti’. La nuova strada tra Castellammare e Sorrento tra progresso e perdita dell’identità (2017); Nuove tipologie abitative nella Napoli dell’Ottocento. Case e appartamenti per i ‘signori forestieri’ nei quartieri occidentali della città (2019).