Descrizione

L’idea della cellula laboratorio ha come intento progettuale e didattico quello di sperimentare un’articolazione dei sistemi funzionali attraverso un ampliamento, che si auspichi possa diventare norma, di alcune spazialità della casa, che consentano di soddisfare la necessità di poter svolgere altri “lavori” all’interno dello spazio domestico.

La cellula laboratorio, infatti, accoglie “funzioni produttive” (lavorare, studiare, promuovere il proprio lavoro, coltivare l’orto, coltivare il giardino ecc.), che sino ad oggi sono state considerate esterne alla casa e che, soprattutto alla luce della complessa situazione che stiamo vivendo, devono essere introdotte nel sistema distributivo.

Ciò implica un’attenta riflessione sul rapporto tra la dimensione pubblica e la dimensione privata dello spazio domestico. Questo nuovo rapporto “ravvicinato” delle due dimensioni dell’“uomo urbano” richiede una maggiore specializzazione della cellula d’abitazione, che deve tornare ad essere il mattone della città contemporanea, immettendo nel tessuto urbano frammenti di produttività sino ad oggi relegati ad un “intorno” della città stessa, con la conseguente divisione tra spazi della società civile e spazi della società produttiva.

La spazialità della cellula laboratorio, dunque, è stata modulata sulla necessità di dare risposte nuove ad una serie di bisogni degli uomini e delle donne del terzo millennio, declinate attraverso temi progettuali specifici: il tema della compresenza nell’abitazione del lavoro manuale e del lavoro intellettuale, attraverso uno spazio che mantenga, però, la propria autonomia rispetto alle dinamiche domestiche; il tema della partecipazione degli spazi domestici alla “costruzione” di un nuovo gardening urbano; il tema della transitorietà della composizione dei nuclei familiari.

Ombretta Iardino, dal 2006 Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica, svolge la sua attività di ricerca e di didattica nei settori disciplinari dell’Architettura degli Interni e della Scenografia presso il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell’Ateneo Federico II di Napoli. Dal 2013 tiene cicli di Seminari di Scenografia e all’a.a. 2018-2019 è Professore a contratto in Architettura degli Interni presso il DiARC. Ha pubblicato tre monografie dal titolo L’architettura di un interno: lo studiolo (Giannini, Napoli, 2019); La scena di un interno. Osservazioni elementari sul costruire una stanza a teatro (Giannini, 2020); Lo studio dell’oggetto (tra scena e quotidiano) (Giannini, 2020). Ha pubblicato saggi e articoli su riviste quali «Heliopolis Culture, Civiltà Politica», «RHT» (Research Trends in Humanities, Multidisciplinary Lab) e dal 2017 collabora con la rivista «Teatro Contemporaneo e Cinema». Ha collaborato, come assistente scenografa, alla progettazione di architetture di scena per il teatro in prosa (A morte ‘e Carnevale e Ridicolose avventure di Pulcinella Petito, regia di Renato Carpentieri, scene di Geppino Cilento, 1999-2001) e per il teatro in musica con un’intensa esperienza tra il 2005 al 2010 con il regista, scenografo e costumista Denis Krief, con il quale ha realizzato i seguenti spettacoli: Il ritorno da lontano di F. Mendelssohn (Teatro dei Rozzi, Siena, giugno 2005); I capuleti e i montecchi di V. Bellini (31° Festival della Valle dell’Itria, Martina Franca, Palazzo Ducale, agosto 2005); Il crepuscolo degli Dei di R. Wagner (Badisches Staatstheater Karlsruhe, Germania, dicembre 2006); Nabucco di G. Verdi (Arena di Verona, giugno 2007); La madre del mostro di F. Vacchi, (Teatro dei Rozzi, Siena, luglio 2007); La traviata di G. Verdi (Progetto LI.VE.; Teatro Sociale, Rovigo, ottobre 2008, Bassano del Grappa, dicembre 2008, Teatro Verdi, Padova, dicembre 2008); Maria Stuarda di Donizetti (Teatro La Fenice, Venezia, aprile 2009); Trovatore di G. Verdi, (Progetto LI.VE.; Bassano del Grappa, novembre 2009, Teatro Verdi, Padova, dicembre 2009, Teatro Sociale, Rovigo, febbraio 2010); Alzira di G. Verdi (Theater St. Gallen, Svizzera, gennaio 2010). Dal 2010 ha intrapreso l’attività di progettazione ed autoproduzione di Unità di Arredo, presentate in Mostre di Arte Contemporanea e Fiere del settore del design, nella quale confluiscono le ricerche condotte nel campo della Scenografia, della Composizione e dell’Architettura degli Interni.