Descrizione

Strutturato in tre parti, il presente studio si propone di sondare le possibilità attuali di un’antropologia filosofica.
Nella cornice di una valutazione complessiva della vicenda antropologica nel XX secolo, la prima parte assume la recente ipotesi di un paradigma antropologicofilosofico forte: la Philosophische Anthropologie in quanto impostazione di pensiero, discutendone i caratteri portanti e ponendone in rilievo le criticità. In particolare, quella legata al fenomeno della sociologizzazione.
La persuasione che un’antropologia integralmente sociologizzata giunga a compromettere la propria ispirazione filosofica, conduce, nella seconda parte, a tentarne un’integrazione ispirata ad un percorso antropologico del tutto eterodosso: quello battuto da Karl Löwith con la sua antropologia cosmocentrica, fondata sull’idea di una differenza cosmologica tra mondo e mondo umano e sul recupero di una declinazione del theorein in quanto genuino pathos mondano.
Sulla scorta di questa implementazione löwithiana, nella terza parte viene delineata una possibile antropologia filosofica dell’oggi nella forma di un’antropologia della tecnica, retta dai concetti di neoambientalità e ferinizzazione. È infatti sub specie anthropologica – nella sua capacità di intaccare il perimetro antropico – che la tecnica rivela pienamente il proprio statuto di attuale forma del mondo. L’epoca della tecnica è il tempo dell’eclissi della differenza cosmologica, il tempo nel quale, al culmine del proprio conatus esonerante, l’essere umano esperisce il paradosso di un’inedita “situazione ambientale” che, compromettendone l’esclusività mondana, lo approssima ad una condizione ferina.

Agostino Cera svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II. Tra le sue pubblicazioni: Sulla questione di una filosofia della tecnica (Napoli 2007), Io con tu. Karl Löwith e la possibilità di una Mitanthropologie (Napoli 2010), Due di uno. Fenomenologia della riscrittura cinematografica (Napoli 2011), Antropologia liminare: il fenomeno della neoambientalità (Milano-Udine 2012). Ha inoltre curato l’edizione italiana dello scritto di abilitazione di Löwith: L’individuo nel ruolo del co-uomo (Napoli 2007).